sabato 22 ottobre 2011

MIA RECENSIONE MUSICALE, UN TUFFO NEL PASSATO: COVEN - "WITCHCRAFT DESTROYS MINDS & REAP SOULS"

COVEN

WITCHCRAFT DESTROYS MINDS & REAP SOULS”

(1969)



CARI LETTORI, COMINCIO QUESTA RECENSIONE CON UNA NOTIZIA CHE FORSE VI SCONVOLGERA' E CAPOVOLGERA' IL FRAGILE EQUILIBRIO DI RIFERIMENTI SUI QUALI IL VOSTRO ANIMO ASSETATO D'EMOZIONI FORTI, SI E' ABBEVERATO NEL LUNGO PERCORSO DELLA VOSTRA CRESCITA CULTURALE (E EVENTUALMENTE PERSINO ARTISTICA) CHE ORGOGLIOSAMENTE DIFENDETE DAL CANCRO DELL'IGNORANZA CHE INGOIA INVECE LA SOCIETA'. IL PRINCIPIO DI TUTTI I MALI, LA PRIMA VENUTA DEL DEMONIO NEL MONDO DELLA MUSICA, LA PREMATURA POSSESSIONE DEI PENTAGRAMMI, LO SVERGINAMENTO DEL LINGUAGGIO DIABOLICO CON LA DIMENSIONE DEL SUONO, NON E' FALSAMENTE INIZIATA CON I BLACK SABBATH, COME MOLTI CIARLATANI CI HANNO FATTO CREDERE IN QUESTI 40 ANNI CHE CI SEPARANO ORMAI DAL LONTANO LORO OMONIMO ESORDIO DISCOGRAFICO. QUELLA FU UNA BURLA, CERTO UN DISCO EPOCALE, RIVOLUZIONARIO MA FALSO E POSERIZZATO PER QUANTO RIGUARDA LE TEMATICHE OCCULTE TRATTATE, CHE FURONO POMPOSAMENTE E IPOCRITAMENTE GONFIATE AD ARTE DALLA CASA DISCOGRAFICA ED ATTRIBUITE AD UN GRUPPO DI RAGAZZINI DI BIRMINGHAM CHE AVEVANO INVECE “SOLO” LA RESPONSABILITA' DI ESSERE NATI CON UN GRANDE TALENTO COME MUSICISTI ED INNOVATORI, TUTTO ESCLUSIVAMENTE PER MIETERE NUOVI FEDELI SULLA SCIA DEL SATANISMO E DEL FASCINO PER L'ESOTERISMO GOSSIPPARO E SENSAZIONALISTA CHE, NELL'ONDA DEL DOPO-WOODSTOCK, STAVA INVADENDO LE MENTI DROGATE DEI GIOVANI HIPPIE, SEMPRE PIU' ALLA RICERCA DI EMOZIONI FORTI E AL LIMITE CON IL CONFINE DEL GROTTESCO, OLTRE L'IMMORALITA', COERENTEMENTE CON LA COSTANTE RICERCA DI TRASGRESSIONE PER GIUNGERE ALL'ICONOCLASTIA DELLE RELIGIONI, SINO A QUEL MOMENTO, SEVERAMENTE E RIGIDAMENTE IMPOSTE NELLE FAMIGLIE AMERICANE E NON SOLO. L'INIZIO DEL MALE, QUELLO VERO, COMINCIO' INVECE PROPRIO UN ANNO PRIMA CON L'INCISIONE DI QUESTO DISCO (USCITO PERO' SOLO L'ANNO DOPO PER CUI ANCH'ESSO NEL 1970), OSSIA CON L'ESORDIO DI UNA BAND DI SATANISTI VERI, CAPEGGIATI DA UNA NOTA NECROFILA E OSSESSIONATA DA TUTTO CIO' CHE E' SINISTRO E ETERNAMENTE RIPOSA NELL'OBLIO, PAZIENTE E MEMORE, NEGLI ANTRI PIU' RECONDITI DEL NOSTRO INCONSCIO: JINX DAWSON; UNA VOCE UNICA E POTENTISSIMA, VIGOROSA, UNA GRINTA MASCHILE INSTILLATA NEL CORPO E NELL'UGOLA FEROCE DI UNA DONNA DI UN FASCINO DIABOLICO, UN PURO TALENTO FORTEMENTE ASSIMILABILE COME STILE A QUELLO DI JANIS JOPLIN A CUI LA STESSA DAWSON SI ISPIRA, UNITO AD UN'ATTITUDINE ETREMAMENTE PROVOCATRICE ED ICONOCLASTA. TUTTO IL MONDO DEL METAL CHE SI E' SVILUPPATO NEI 40 ANNI A SEGUIRE DOVREBBE RINGRAZIARE L'INFLUENZA LASCIATA DA QUESTO GRUPPO SU QUELLO AL QUALE INVECE E' ERRONEAMENTE ATTRIBUITO L'INIZIO DI TUTTO, CERTO SOLO PER QUELLO CHE RIGUARDA LE TEMATICHE TRATTATE. LA MUSICA DEI COVEN RISENTE INVECE ANCORA INTENSAMENTE DI QUEL HIPPIE-ROCK PSICHEDELICO E FORTEMENTE SESSANTIANO, MA FIGLIO PERO' DI STRANI FIORI MALSANI CHE GENERALMENTE SI PORTANO SOLO AL COSPETTO DELLE LAPIDI DEI CARI ESTINTI. UN MIX UNICO NEL LORO GENERE TRA MUSICA HIPPIE PSICHEDELICA, LIEVEMENTE INFLUENZATA DAL BLUES E TEMATICHE ED IMMAGINI DA COPERTINA FORTEMENTE OCCULTE E PROVOCATORIE, IMMORALI, DEFORMANTI IL COMUNE ED IPOCRITA BON-TON DELLE FAMIGLIE BACCHETTONE AMERICANE DELL'EPOCA. DA NOTARE CHE QUESTO E' IL PRIMO DISCO DELLA STORIA A CONTENERE NEL SUO BOOKLET INTERNO IMMAGINI DI CROCI ROVESCIATE, IL CELEBRE GESTO DELLE CORNA POI PRESO IN PRESTITO DALLE INTERE GENERAZIONI DI METALLARI A SEGUIRE E SCENE DELLA SEX-SYMBOL JINX DAWSON COMPLETAMENTE NUDA E CON UN TESCHIO APPOGGIATO SUL PROPRIO APPARATO GENITALE E UN CALICE SUL PETTO TRA LE MAGRE MAMMELLE, NEL MEZZO DI UN'ORDA DI SACERDOTI PAGANI IN UN RITO DI ADORAZIONE DEL MALE. L'ALBUM COMINCIA CON LA SPLENDIDA “BLACK SABBATH”, COLORATA DA SONORITA' GOTICHE, CORI INQUIETANTI E EMISSIONI VOCALI CORPOSE, VIBRATE E LONGEVE, TENUTE DALLA FANTASTICA DAWSON, RITORNELLI SINISTRI CHE POI LASCIANO LO SPAZIO AD UN RHYTHM'N'BLUES SINO A DEFLAGRARSI IN UN IMPROBABILE E POCO CURATO FINALE TRA URLA DI STREGHE ASSETATE DI SANGUE. SPLENDIDA LA TRACK “WHITE WITCH OF ROSE HALL”, BLUESEGGIANTE, CONDITA CON EMBRIONALI ACCORDI DI PIANOFORTE E PERSUSSIONI FOLK ED ANCORA LA SPLENDIDA ED ESTROSA VOCE DELLA DAWSON SEMPRE A FARE DA CAPOLINO SULL'ASCOLTO GENERALE DELL'OPERA. COMMOVENTE NELLA SUA MELODIA VOCALE “COVEN IN CHARING CROSS” ANCHE SE POI DECADE SUBITO IN UNA INUTILE LITANIA SATANICA CHE FRENA LA FLUIDITA' DEL PEZZO. SCIVOLA MEGLIO LA BELLA “FOR UNLAWFUL CARNAL KNOWLEDGE”, TIPICAMENTE SESSANTIANA, RICCA DI ARRANGIAMENTI ORGANISTICI MAI FINI A SE' STESSI MA SAPIENTEMENTE DOSATI NELL'ECONOMIA DELLA MUSICA, BASSO VINTAGE E PRESENTE, CORI ARMONIZZATI MAESTROSAMENTE; DIVINA LA QUINTA TRACCIA “PACT WITH LUCIFER” ARRICCHITA DAI CORI, DALLE COLORAZIONI AGILI DEL PIANOFORTE E DELLA CHITARRA. INTERESSANTI ANCHE “CHOKE, THIRST, DIE”, “WICKED WOMAN” E “DIGNITARIES OF HELL”, RESE TRASCINANTI DALLA ACCATTIVANTE E SEMPRE AZZECCATA MELODIA VOCALE, COSTANTEMENTE MEMORIZZABILE, IMMEDIATA, ISPIRATA, ORECCHIABILE DELLA DAWSON, VERO GIOIELLO E INCONTESTABILE VALORE AGGIUNTO DI QUESTA ALTRIMENTI ANONIMA BAND. LENTA, MELODIOSA, DOLCE PUR NON PERDENDO IL SUO STILE LIEVEMENTE MINACCIOSO E SINISTRO LA SPLENDIDA “PORTRAIT”. DECISAMENTE NOIOSA INVECE, PACCHIANA, VELLEITARIA E DERIVATIVA LA LITANIA DA PSEUDO-MESSA NERA DEGLI OLTRE DIECI MINUTI DI “SATANIC MASS”. UN DISCO AFFASCINANTE, MAGARI DA ASCOLTARSI IN UNO STATO ALLUCINATORIO, IN COMPAGNIA DI UNA SOSTANZA STUPEFACENTE, QUANDO SI VUOLE EVADERE DAL GRIGIORE DELLA REALTA' QUOTIDIANA POCO STIMOLANTE, PER ESPLORARE DIMENSIONI SCONOSCIUTE, MONDI INNOMINABILI E ANTICHI RITI PAGANI ALTRIMENTI RINNEGATI DAI TIMORI CATECHISTICI CHE CI PORTIAMO DENTRO DALL'ADOLESCENZA. UN DISCO DIMENTICATO, OCCULTATO ALL'EPOCA DELLA SUA USCITA DAI GRANDI NOMI E RIAFFIORATO SOLO IN SORDINA NEL 2003 CON UNA TIMIDA RIMASTERIZZAZIONE GIUNTA NELLE TASCHE DI POCHI ED IRRIDUCIBILI COLLEZIONISTI ...BUT... “EVERYTHING SHE TOUCHES DIES, THE WITCH IS BURNING ON THE HILL, THEY LEFT HER THERE FOR FIRE TO KILL, YOU CAN HEAR HER SCREAMING STILL, YOU CAN HEAR HER SCREAMING STILL!!!” …

VOTO: 8

EMMANUEL MENCHETTI (THE SIR OF DESOLATION)














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