sabato 29 marzo 2014

NEKROMANTIK 2 - Jörg Buttgereit. - Germania . 1991



Non tutto ciò che è estremo, raccapricciante, indecoroso moralmente, perverso, degenerato, eccentrico e orrendamente bizzarro genera ripudio e non tutto ciò che genera ripudio nega il retrogusto del piacere estetico. Questo film tratta il pericoloso tema della necrofilia con un piglio molto naturale, normalizzandolo nella vita quotidiana di una infermiera che ha solo il vizio di guardare scene di smembramento di animali e ama fotografare umani in posizioni impreviste, oltre ad amare i morti. Amore che si acumina nel suo dilemma fatale tra il cadavere del suicida Rob di cui aveva seguito il caso e di cui si era innamorata e un doppiatore di film porno, ancora vivente, conosciuto per caso all'ingresso di un cinema. La risoluzione di tale dilemma sarà un macabro connubio tra le due figure, mosaico di intenti tale da soddisfare le sue eccentricità di libido. Non so per quale motivo questo film ipnotizza, non lo so spiegare, posso ammettere di essere attratto dai morti anch'io, ma ti conduce magicamente al suo epilogo senza farti perdere l'attenzione. Un cult.

VOTO: 6,5

venerdì 28 marzo 2014

"I, Zombie - A Chronicle of Pain" - Andrew Parkinson - Gran Bretagna - 1998



Se ci si scrolla saggiamente di dosso la prima banale impressione di trovarsi di fronte ad un b-movie o ad un film di bassa qualità, ma lo si guarda tutto con coinvolgimento, ci si accorge che quell'iniziale impressione negativa era solo data dalla particolarità di questo film che esula dai classici film di zombie di romeriana e fulciana memoria, per spostarsi verso lidi più "english style", colmi di introspezione dei personaggi, psichedelia un po' "trainspottiana" e che sposta il baricentro dell'attenzione dalle vittime allo zombie stesso, divenuto ora protagonista del film con le sue paure e paranoie in una sorta di "umanizzazione" del mostro sanguinario, tale da suscitare animosità o sentimenti di pena nei suoi confronti. Insomma, non un brutto film; un film diverso. 

VOTO: 6,5

domenica 16 marzo 2014

RICK WAKEMAN - LIVE AT HAMMERSMITH (Official) - 1985






Si è soliti pensare che il vero critico d'arte sia colui che ama l'eccentrico, l'eclettico, il bizzarro, l'incompreso e imprevedibile quasi a sfiorare il blasfemo o l'irriverente e comunque tutto ciò che si allontana dall'uniformità di genere e dall'avallo della massa e questo sia nel cinema che nella musica, nella pittura o in quant'altro. Aldilà di ogni considerazione di merito, questo è uno di quegli artisti con un tocco riconoscibilissimo sullo strumento, una personalità inconfondibile e un estro armonico-compositivo tutto personale oltre che dotato tecnicamente in modo strabiliante. Le geometrie ritmiche sono anch'esse di particolare interesse, miscelando sapientemente le parti strumentali con quelle cantate (peraltro magistralmente) in un'architettura di assoluta pregevole fattura. Che venga eletto barone e poi Re d'Inghilterra, orgoglio nazionale e sia festeggiato il giorno della sua miracolosa e provvidenziale nascita come festa nazionale inglese. Un monumento, un'istituzione di cui essere fieri. Impersonificazione della musica stessa scesa sulla terra per insegnarci cosa sia il dono dell'arte e per ammonirci a ringraziare la natura di averci donato l'udito, il più sottile e cerebrale dei nostri sensi. Un maestro di musica e di vita. 

VOTO: 10

domenica 9 marzo 2014

RECENSIONE CINEMATOGRAFICA: "DARK STAR" - John Carpenter (1974)





Chi segue il mio blog sa che non sono propriamente un amante di Carpenter, non certo di quelli che si masturbano sui suoi film; a parte qualche perla di rara bellezza (La cosa, Halloween - la notte delle streghe, Essi vivono, 1997: fuga da New York, The Ward - Il reparto) in cui sembra che l'animo del regista sia stato come ipnotizzato e impossessato da un incesto tra un Kubrick ispirato e un Cronenberg d'annata, il resto della sua produzione si assesta su un livello di mediocrità che sfiora la demenzialità in cui non è ben chiaro se il regista ci voglia fare opportunamente ridere con le sue schifezze oppure non lo faccia apposta a girarle così male il che suscita una risata non prevista di derisione da parte dello spettatore. Beh... diciamo che con questo esordio cinemtografico il Nostro ha raggiunto l'apogeo dello schifo e dell'inutilità. Non era partito proprio bene insomma e se questo film l'avessi avuto in dvd o vecchia vhs... lo avrei dato in pasto ai maiali. 

VOTO: 1.... no ho cambiato idea... 0 (non è la o di oca)

Darkness in the forest