sabato 16 febbraio 2013

RECENSIONE CINEMATOGRAFICA: "SETTE NOTE DI TERRORE" - Regia: Beverly Sebastian (1992)




Filmetto che, più di qualsiasi altro nella storia del cinema, pur essendo prodotto nei già nostalgici primi anni '90, rappresenta i luminosi anni '80 riuscendone a carpire tutto lo spirito e il fascino, ma anche l'elemento ridicolo in soli 90 minuti di spettacolo, a suo modo, divertente. Non è certo un capolavoro ma comunque un'opera che unendo l'elemento thriller del macellamento misterioso di malcapitate vittime, la matrice gotica data dall'esumazione di una tomba e dallo scambio di cadaveri ed il forte carattere rock'n'roll su cui si sviluppa tutta la vicenda, oltre il consueto e sempre irrinunciabile indumento pacchiano, anche questo tipicamente ottantiano, che ne veste l'intero incedere, farà gioire tutti i metallari amanti del sempre verde cocktail di sangue e sudore ossia sano e roccioso rock'n'roll con tematiche horrorifiche. Se visto in questa veste e con l'unica ottica di divertirsi, questo film è, senza infamia e senza gloria, un'opera decisamente piacevole; se invece non siete amanti del sacrilego matrimonio tra rock e horror, credo che non vi trovereste neanche davanti al pc a guardarlo ma il vostro posto, nello spazio virtuale, sarebbe di certo ben altrove. Sul nostro amato tubo, territorio spesso di chicche ormai dimenticate dal tempo, troverete il film diviso in 6 parti.

 VOTO: 7

Emmanuel Menchetti

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