venerdì 16 marzo 2018

Perché cercare limiti spazio temporali dell’universo se concepiamo il limite solo come frammento di discontinuità tra essenze altrimenti (per l’appunto) continue? Sarebbe come concepire un Dio che prima di creare un universo con la fisicamente inqualificabile magia di coniare materia dal nulla, abbia necessariamente auto-creato se stesso. Se andiamo oltre il concetto fisico e matematico di limite e cominciamo invece a incorporare il concetto intellettivo di infinito, depurato quindi di un necessario e nondimeno quantificabile inizio e un termine, declassiamo la ricerca necessaria del confine, nonché di un inizio, ad argomentazione futile e priva di mordente conoscitivo.

Emmanuel Menchetti.

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