Se non fosse per il fatto che la nascita non è una nostra scelta, nell’eterna competizione tra la parte razionale ed emotiva delle nostre valutazioni, coerentemente con la previa decisione di venire al mondo, il solo raziocinio dovrebbe misurarsi con le nostre preferenze nel corso della vita; il senso invece di ambiguità derivante da un’esistenza vissuta essa stessa come contratta tra la non scelta di nascere e il dovere di morire, tende a privilegiare uno stile di vita irrazionale ed edonista. Quest’ultimo disgrega gli equilibri del benessere derivanti dalla necessarietà di vivere come nutrirsi in modo sano, procreare impegnandosi a migliorare le condizioni ambientali per tutelare la propria progenie, ottimizzare il potere d’acquisto del proprio reddito per migliorare le condizioni di vita per se e per la propria famiglia, progettandosi un futuro che non sia peggiore del presente. L’edonista non programma, non pensa al futuro e non pensa neanche alla vita. Riflette invece spesso sulla morte, vive solo il presente ed è nostalgico del passato perché conduce all’esame filosofico sul senso o meno dell’esistenza, i soli spazi temporali che conosce, ignorando quindi il futuro sognato invece dagli impavidi ottimisti.
Nessun commento:
Posta un commento