"TUTTI DEFUNTI.... TRANNE I MORTI"
(PUPI AVATI)
1977
L'APPROCCIO ACQUISITO DI FRONTE A QUESTO FILM E' AMBIGUO COME AMBIGUO E' IL FILM STESSO: STO RECENSENDO UN FILM GOTICO? NO ... UN THRILLER O UN HORROR? NO ... UNA COMMEDIA? ANCHE!! PER LA PRECISIONE IL CARO GIUSEPPE AVATI, BOLOGNESE CASERECCIO MA CON UNA FILMOGRAFIA ETEROGENEA E NON PRIVA DI VERI E PROPRI CAPOLAVORI DI QUELLO CHE DEFINIREI IL "GOTICO PADANO", OSSIA SOTTOGENERE TIPICAMENTE AVATIANO DEL THRILLER ALL'ITALIANA, COME "LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO" DELL'ANNO PRIMA ( E CHE UTILIZZO' TUTTO LO STESSO IDENTICO CAST DI ATTORI!!), "ZEDER", "L'ARCANO INCANTATORE" SINO AL RECENTE "IL NASCONDIGLIO", SI TROVA, IN QUESTO FILM, PIU' CHE MAI AD UN VERO E PROPRIO BIVIO TRA I GENERI CHE AMA DI PIU': IL GIALLO GOTICO E LA COMMEDIA ALL'ITALIANA. QUEST'OPERA QUINDI MOSTRA PIU' DI OGNI ALTRA, LA SUA DICOTOMIA E DOPPIA FACCIA TRA AMORE PER IL THRILLER E PER LA COMMEDIA, PASSIONI TROPPO DIVERSE, CHE SI RICONGIUNGONO AMALGAMANDOSI NEL SUO TIPICO UMORISMO NERO DI MATRICE ANGLOSASSONE CHE NE COLORANO IL FASCINO SIGNORILE E LO STILE INCONFONDIBILE. IL PROBLEMA E' PER CHI QUESTO FILM LO GUARDA, CHE NON SA SE GIUDICARLO CON I PARAMETRI DELL'UNO O DELL'ALTRO GENERE, DECISAMENTE OPPOSTI L'UNO ALL'ALTRO, RAGION PER CUI QUESTA PUO' ANCHE ESSERE CONSIDERATA LA PELLICOLA PIU' AMBIZIOSA DI AVATI. IL RISULTATO PERO' E' UN IBRIDO CHE NON SA DI NULLA, OVVERO UNA COMMEDIA PIU' DEMENTE CHE DEMENZIALE, CHE NON FA RIDERE PER NULLA, PARTORITA ALL'INTERNO DI MURA ED AMBIENTAZIONI GOTICHE, NEFASTE E OSCURE PRESE IN PRESTITO DAI SUOI STESSI THRILLER....MA CHE STAVOLTA NON FANNO PAURA. DI CERTO NON MANCA IL SUO TIPICO COLPO DI STILE (COME ANCHE LA TERRIBILE DIZIONE BOLOGNESE DEI SUOI ATTORI!!!!!!!!!), LA SUA ATTITUDINE MISTA TRA L'AUTOCOMPIACIUTO E IL NON PRENDERSI TROPPO SUL SERIO, SOPRATTUTTO NEL FINALE PER IL QUALE PUPI DIMOSTRA SEMPRE DI ESSERE UN AUTENTICO GENIO DELLA CINEPRESA E SU QUESTO NON C'E' ALCUN DUBBIO. UN FILM QUINDI CHE SUSCITA ILARITA' E DIVERTIMENTO, MA OLTRETUTTO TENEREZZA, QUELLA DOLCE E POCO LUSINGHIERA TENEREZZA GENERATA DA SENTIMENTI PIETOSI NEI CONFRONTI DI OPERE DI DUBBIA PERSONALITA'.
EMMANUEL MENCHETTI. VOTO: 6.
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